Spettacolo teatrale: Duecentotrentatrè gradi centigradi


La compagnia Aspettativa Crediti dell'IIS "F.Corni"

presenta lo spettacolo teatrale:

Duecentotrentatrè gradi centigradi

 

La crepa diventa sempre più larga e profonda. Quella che separa l’uomo da sé stesso. E la terra conserverà sé stessa comunque, mentre noi piccoli uomini e donne ci troviamo costretti all'inferno quando potevamo avere un paradiso. Così si sono avverate non le utopie bellissime ma le peggiori distopie, e siamo qui a raccontare una storia sul futuro che è il nostro presente. Siamo su un treno che corre a folle velocità, il mondo è rimasto li fuori e cosa possiamo vedere noi del mondo se non macchie indistinte … «cos'è l’erba? Una macchia verde. I fiori? Una macchia rosa. Le case? sono macchie bianche. Le macchie marroni sono le mucche» così dice Clarisse a Montag, e lo prende con una mano per tirarlo giù da quel treno. Lentezza, silenzio contro velocità e rumori assordanti, parole scritte sulla carta invece di immagini che si susseguono ad una velocità esasperata. Questa è la battaglia che vogliamo rappresentare con questo spettacolo. E che 50 anni fa Bradbury ha descritto nel suo romanzo "Fahrenheit 451". Quattrocentocinquantuno gradi Fahrenheit, ovvero duecentotrentatré gradi centigradi la temperatura a cui brucia la carta. Siamo nel 2040 e compito dei pompieri è quello di accorrere nei luoghi dove ancora si nascondono libri e bruciarli, perché i libri sono vietati, ma non c’è un dittatore che è arrivato ad imporre il divieto, non sono necessari despoti o leggi speciali, può tranquillamente bastare una parete televisione interattiva dentro ogni casa per far finire la libertà.