1.13 Lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz all’IIS Corni

 “Viaggiare è…ascoltare”

 

Lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz ha incontrato lunedì 5 febbraio 2018 alcuni alunni dell’IIS Corni – sede di Leonardo da Vinci- presso la biblioteca della scuola.

Ha affrontato vari argomenti, apparentemente disparati, ma in realtà legati dal tema del viaggio e…dell’ascolto.

 

La comunicazione

Mi alzo in piedi così vi vedo in faccia e voi potete vedere le espressioni del mio volto : l’uomo, l’unico animale che cammina eretto, sa comunicare con la lingua, con il tono di voce e con il corpo. L’andatura è la carta di identità di una persona da cui si possono trarre molte informazioni”  rompe  così il ghiaccio  lo scrittore triestino e si rivolge direttamente ai ragazzi con parole chiare, convincenti e soprattutto appassionate. Critica “il popolo telefonante” che  non comunica più :  chino sul cellulare o prono sul tablet parla di continuo a chi non è presente, ma non sa più intrattenere alcun dialogo con chi sta davanti.

 “ Dobbiamo recuperare la capacità di narrazione, il suono delle parole che deve essere messo in evidenza anche dalla scrittura. E’ importante pensare al suono che ha ciò che si scrive. Assaporare il gusto delle metafore, parole nuove che consentono di sintetizzare. L’uomo è un essere pensante che sa abbinare le cose

 Racconta che “da grande” avrebbe voluto fare l’esploratore, viaggiare, andare in giro per il mondo e che il lavoro di giornalista gli consente in parte di realizzare il suo sogno.  

L’ orchestra europea internazionale giovanile

Presenta la singolare esperienza che da quattro anni occupa metà del suo tempo: la selezione di giovani talenti musicali in tutta Europa, per realizzare una orchestra europea internazionale giovanile che, per un mese, durante l’estate, si esibisce  in vari concerti. I ragazzi, provenienti da una ventina di paesi diversi, non si conoscono e non hanno mai suonato insieme. Il linguaggio che li accomuna però, oltre all’inglese, è la musica. Ascoltare è la prima cosa che serve loro per sentirsi parte di una orchestra.  “Il miracolo dell’ascolto sbriciola i pregiudizi  grazie al rapporto diretto”.

Viaggiare

Viaggiare é ascoltare…

 Paolo Rumiz ricorda l’imprevista proposta del figlio Michele sedicenne alcuni anni fa: “Papà, facciamo un viaggio insieme?”

 Il viaggio intrapreso con il secondogenito, Trieste – Vienna, in bicicletta con il bagaglio ridotto a due sacche, una settimana di inizio primavera, si è rivelato sorprendente: il mondo circostante si manifestava  con suoni, odori, colori che venivano percepiti dai sensi allertati ed amplificati,  a cui si aggiungevano anche le sensazioni comunicate dal figlio che condivideva ciò che avvertiva.

 L’esperienza è stata importantissima non solo per il rapporto di complicità venutosi a creare tra i due, ma anche perché ha dato la stura ad una serie di viaggi, divenuti poi reportage, pubblicati a puntate su “Repubblica” e molto apprezzati dal pubblico. Istanbul, l’Europa dell’Est, i confini dell’Europa

I mezzi utilizzati sono sempre stati lenti (bicicletta, autobus, corriere) perché solo così il viaggiatore conosce il mondo, parla con la gente del luogo, osserva usi e costumi.

Il bagaglio deve essere sempre leggero, uno zaino di non più di sei chili : “La leggerezza moltiplica le possibilità di incontro”sottolinea.

Consiglia a tutti i giovani presenti di intraprendere un viaggio con uno dei genitori o con tutti e due, ma …separatamente. Garantisce sorprese!

 Rumiz, dopo aver elencato i suoi viaggi più noti nei Balcani, durante la guerra, in Afghanistan dopo l’abbattimento delle torri gemelle, sui confini dell’Europa, seimila chilometri a zigzag,  traccia un rapido identikit del viaggiatore, colui che sa ascoltare la strada e le sue voci. Il viaggiatore si mimetizza, si infiltra nella nuova realtà, la conosce lentamente viaggiando con mezzi pubblici o in bicicletta e, prima di fare domande, ascolta.  Ascolta le lingue che non conosce, i toni, i gesti, il modo con cui “si disegnano i concetti”. “Ascolta i luoghi e i paesaggi” che  suscitano emozioni e parlano delle presenze dei trapassati.  Si mette in ascolto per incontrare l’altro. “Il viaggio serve per incontrare persone che non ci assomigliano e dalle differenze  emergono parti di noi che non conoscevamo. Attraverso la diversità mi conosco meglio”

 Il viaggiatore non aggredisce con domande l’interlocutore, annota discretamente i suoi appunti su taccuini o al margine di un giornale e…ascolta. Solo ascoltare arricchisce e dà forza alla voce interiore di narrare.  

Consigli di lettura

Lo scrittore ha suggerito “La polvere del mondo “ di N. Bouvier, “ Anabasi” di Senofonte e il suo “Trans Europa Express”, precisando però che sono i LIBRI CHE CERCANO NOI!

 

Lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz al Corni