Mariapia Veladiano all’ITIS “Corni”

Nell’ambito delle iniziative “Scrittori sui banchi”, promosse dall’Itis “Corni” di Modena, avrà luogo giovedì 6 marzo 2014 alle ore 11.00 presso la biblioteca dell’istituto in via L. da Vinci, l’incontro con gli studenti della scrittrice italiana Mariapia Veladiano.

 L’autrice è nata a Vicenza. Laureata in Filosofia e Teologia, ha felicemente insegnato lettere per più di vent'anni e ora è preside a Rovereto.

Collabora regolarmente  con “Repubblica” e con la rivista «Il Regno».

La vita accanto”, pubblicato con Einaudi Stile Libero, è stato il suo primo romanzo, vincitore del Premio Calvino 2010 e giunto secondo al Premio Strega 2011.

Nel 2012 ha pubblicato, con Einaudi Stile Libero, “Il tempo è un dio breve” .

Nel 2013 è uscito un piccolo giallo per ragazzi, “Messaggi da lontano” e, ancora con Einaudi Stile Libero, “Ma come tu resisti, vita”. Il 14 marzo pubblicherà “Parole di scuola”, edizioni Erickson.

Mariapia Veladiano dialogherà con gli studenti dei suoi libri (letti in alcune classi) del mestiere di scrivere, delle  sue passioni (letterarie e non), del mondo della scuola e risponderà alle domande che eventualmente le saranno rivolte dalla platea.

L’evento non è aperto al pubblico, ma solo agli studenti dell’Itis “Corni”.

 

Mariapia Veladiano Incipit de “La vita accanto”

Una donna brutta non ha a disposizione nessun punto

di vista superiore da cui poter raccontare la propria storia.

Non c’è prospettiva d’insieme. Non c’è oggettività. La si

racconta dall’angolo in cui la vita ci ha strette, attraverso

la fessura che la paura e la vergogna ci lasciano aperta

giusto per respirare, giusto per non morire.

Una donna brutta non sa dire i propri desideri. Conosce

solo quelli che può permettersi. Sinceramente non sa se un

vestito rosso carminio, attillato, con il décolleté bordato

di velluto, le piacerebbe piú di quello blu, classico e del

tutto anonimo che usa di solito quando va a teatro e sceglie

sempre l’ultima fila e arriva all’ultimo minuto, appena

prima che le luci si spengano, e sempre d’inverno perché

il cappello e la sciarpa la nascondono meglio. Non sa

nemmeno se le piacerebbe mangiare al ristorante o andare

allo stadio o fare il cammino di Santiago de Compostela

o nuotare in piscina o al mare. Il possibile di una donna

brutta è cosí ristretto da strizzare il desiderio. Perché non

si tratta solo di tenere conto della stagione, del tempo, del

denaro come per tutti, si tratta di esistere sempre in punta

di piedi, sul ciglio estremo del mondo.

Io sono brutta. Proprio brutta.

Non sono storpia, per cui non faccio nemmeno pietà.

 

 

Mariapia Veladiano Incipit de”Il tempo è un dio breve”

Una sera ti giri perché senti tuo figlio piangere e senza che nulla lo abbia annunciato scopri il dolore del mondo...

(…) Allora scopri che sei sola, tu e il male, tu contro il male, per tuo figlio, perché lo hai voluto tu il bambino, e lui nulla sa del male, non ha fatto il calcolo: la vita vale il male che c'è? Lo hai fatto tu il calcolo, per lui.