Il “Bike Box” un progetto del Corni per una mobilità sostenibile
Il 26 maggio, nella sede di AD CONSULTING, alla presenza dell’assessore all’Istruzione del Comune di Modena Federica Venturelli e del direttore della “Gazzetta di Modena” Davide Berti, gli studenti di cinque classi dell’IIS Corni Tecnico e Liceo, hanno presentato il “Bike box”, un progetto di mobilità sostenibile ideato all’interno delle iniziative di “Scuola 2030”.
Quando il direttore della Gazzetta di Modena Davide Berti ci ha proposto, nell’ambito di “Scuola 2030”, il progetto di AD e gli obiettivi e le tematiche che esso proponeva, noi docenti del Corni Tecnico e Liceo abbiamo pensato che la nostra scuola, nelle sue varie articolazioni e con la sua storica propensione ad interagire con il tessuto imprenditoriale della città e del territorio, potesse avere i requisiti e le competenze per poter rispondere agli obiettivi e alle tematiche suggerite.
Ispirandoci agli spunti proposti da AD:
▪ Mobilità sostenibile
▪ Soluzioni per il risparmio energetico
▪ Miglioramento degli spazi pubblici
▪ Servizi per la salute e il benessere
▪ Soluzioni per la sicurezza urbana
abbiamo pensato ad un progetto che li unisse e li intrecciasse tutti, vale a dire la
REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI PROMOZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE URBANA che realizzasse spazi CUSTODITI ed ESTETICAMENTE BELLI per veicoli Green con accesso gestito tramite App, in vari e differenti luoghi urbani come parchi, imprese, enti, ospedali, scuole….
Fondamentale premessa del progetto è stata quindi la riflessione su un dato di realtà innegabile e preoccupante: l’inquinamento atmosferico di Modena e la conseguente necessità di incentivare la mobilità Green.
La 5C del Liceo delle Scienze Applicate si è occupata proprio di fornire un cappello introduttivo che inquadrasse il problema a livello mondiale (grazie anche ad un innovativo approccio con un gioco) ma che lo calasse anche nella dimensione locale che ci interessa direttamente e in cui la mobilità Green potrebbe essere promossa con bonus o incentivi da parte delle imprese, degli enti, delle istituzioni.
I corsi di Elettrotecnica ed Elettronica hanno quindi pensato alla progettazione di una stazione per ricarica di veicoli elettrici con energia prodotta da impianto fotovoltaico che funzionerebbe anche da copertura mentre la 5C del corso di Informatica ha realizzato un’app che ne gestisce l’accesso. Gli spazi dunque, forniti di sistemi di sorveglianza, garantirebbero una sicura fruibilità del servizio nonché la custodia di beni (biciclette, biciclette elettriche…) spesso soggette a furto. Si potrebbe anche pensare ad un servizio di noleggio.
Ma tali spazi avrebbero anche l’ambizione di essere un elemento di arredo urbano per poter fungere, ad esempio, da spazi espositivi multimediali in cui potrebbero esporre giovani artisti o in cui montare monitor su cui scorrono immagini del patrimonio artistico della città. Anche i box delle biciclette già esistenti dovrebbero essere quindi migliorati esteticamente e uniformati a questi nuovi standard che dovrebbero tener conto anche dei colori della città di Modena, vero e proprio patrimonio estetico e storico. Di questo aspetto di miglioramento dello spazio pubblico si sono occupate due classi Quinte del Liceo delle Scienze Applicate che hanno ricercato e censito diverse forme di Bike box presenti nel mondo, in Italia e a Modena per proporre quelle che, almeno dal punto di vista dei colori, meglio si intonerebbero con la nostra città.
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